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TIME 2 TRAVEL

Fabiana Peruzzi

San Fabiano - Torre di Gnicche (AR)

Aggiornamento: 16 ago 2023

Percorso: Villa Severi - Castello di San Fabiano - Torre di Gnicche

Durata: 1h 30' (6 km)

Strada: Sterrata e asfaltata

Difficoltà: Facile, adatto anche ai bambini (attenzione al tratto asfaltato che da San Fabiano torna a Villa Severi)

Uno dei migliori percorsi da fare a ridosso dell'area urbana di Arezzo. Si costeggia Villa Severi e si sale sulla collina, da qui si può godere di una bellissima vista panoramica di Arezzo. Arrivati sulla cima si percorre una strada bianca molto ampia e pulita che costeggia campi di oliveti. Al secondo bivio si gira sulla sinistra e si inizia a scendere il versante che da su Antria e San Polo. Da qui si arriva al Castello di San Fabiano, una dimora storica di proprietà dei Conti Borghini Baldovinetti de’ Bacci, visitabile su prenotazione.

Qui inizia il tratto più "pericoloso" una strada asfaltata stretta, senza marciapiede e abbastanza trafficata. Per fortuna, dopo circa 500 metri si raggiunge un gruppetto di case e la strada torna ad essere sicura. Nell'ultimo tratto del percorso, quello che torna a Villa Severi, passiamo accanto alla "Torre di Gnicche": il rudere di una antica torre di vedetta o di una torre daziaria per chi giungeva con le proprie merci ad Arezzo, passando per la cosiddetta via di Pietramala. Più di recente Simone De Fraja, apprezzato studioso di fortificazioni, l’ha indicata come possibile struttura di sorveglianza del territorio agricolo alle pendici di San Fabiano.

Dalla fine dell’Ottocento è conosciuta dagli aretini come "Torre di Gnicche"poiché, secondo la tradizione, è stata uno dei nascondigli del noto brigante Federigo Bobini – questo il nome di battesimo. Nato ad Arezzo il 19 giugno 1845, fin da giovanissimo fu uno scavezzacollo: venne accusato di omicidi, furti, violenze e di vari episodi microcriminalità. Le sue “imprese” si conclusero il 14 marzo 1871 quando fu arrestato dai carabinieri in un casolare tra Badia al Pino e Tegoleto. Durante il tragitto a piedi verso la caserma, tentò la fuga e così si beccò una pallottola letale all’altezza dei reni.



Per approfondimenti:


Tutte le foto, se non altrimenti specificato, sono state fatte da Fabiana e sono liberamente condivisibili. Per altre foto visita la nostra Galleria Fotografica

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