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Idee e suggerimenti per il weekend e il tempo libero

TIME 2 TRAVEL

  • Fabiana Peruzzi

La sorgente del Tevere

Aggiornamento: 18 mag 2020

Percorso: Falera - Cascate del Tevere - Poggio Sette Faggi - Rifugio Biancaneve - Sorgente del Tevere (Anello) Durata del percorso: 5 ore (km 10) Tipologia di percorso: Sentiero/Bosco

Parcheggio e punto di partenza: Falera (42028 Verghereto FC) da lì prendiamo il sentiero 104 Voto: 3/5

La stele alla sorgente del Tevere è stata inaugurata inaugurata il 15 agosto 1934 alla presenza di una marziale adunata di gerarchi e solennizzata dalle fanfare di 12 bande musicali

"Qui nasce il fiume sacro ai destini di Roma (1268 s.l.m.)"


Queste le parole incise nella bianca stele marmorea, sormontata dalla bronzea aquila imperiale con ai lati tre teste di lupo che stringono tra le fauci poderosi anelli, eretta nel punto in cui nasce il terzo fiume più lungo d'Italia: il Tevere.


Fino al 1923 la sorgente si trovava in Toscana, in provicia di Arezzo. Fu Benito Mussolini, romagnolo, a voler spostare in confini regionali per includere nella sua terra natia il fiume che era stato all'origine dello sviluppo della civiltà romana.


Con il regio decreto del 4 marzo 1923 vennero così ridisegnati i confini delle due regioni (Toscana ed Emilia Romagna) facendo rientrare il monte Fumaiolo nella neonata provincia di Forlì, la città dell'adolescenza, degli studi e della crescita politica del Duce.

Il Tevere tra mitologia ed arte

Originariamente chiamato Albula, tanto erano chiare le sue acque, fu rinominato "Tiber" dai romani secondo la cui mitologia Tiberino, figlio di Giano (dio delle transizioni e dei passaggi) e della ninfa Giuturna (sorella di Saturno e Signora delle acque), per un’imprudenza giovanile era caduto in questo fiume e vi era annegato.


Severo dio delle acque, temuto soprattutto per le disastrose inondazioni, Tiberino era detto anche Coluber, “serpente”, per la tortuosità del suo corso e anche Serra, “sega”, per l’azione corrosiva che esercitava sulle sponde.


Il nume aveva spesso mostrato la sua potenza con disastrose inondazioni e considerava un’audace violazione da parte degli uomini voler imprigionare le sue libere e tortuose acque. Insofferente a qualsiasi legame e/o costrizione, Tiberino accettava solo ponti in legno che poteva facilmente abbattere a suo piacimento. Il compito di costruire ponti sul Tevere aveva assunto valenze tanto sacrali che venivano designati membri dei collegi sacerdotali chiamati "pontefici".


Il Pater Tiberinus che veniva celebrato ogni anno l'8 dicembre (anniversario della fondazione del suo tempio nell'isola tiberina) e attraverso cerimonie di purificazione delle acque (cosiddette Tiberinalia) veniva raffigurato come una figura maschile barbuta e vigorosa,  semi distesa e appoggiata ad un'anfora da cui sgorga dell'acqua, simbolo della sorgente. Le tempie cinte da una corona di foglie acquatiche, parte del busto e le gambe avvolte in un mantello e vari attributi, quali un ramo frondoso, la cornucopia, il remo, la prua di una nave, alludono alla prosperità dovuta al fiume e alla sua navigabilità.

Tale iconografia non è una creazione originale romana ma è riconducibile ad un tipo di iconografia sviluppatosi in età ellenistica ed utilizzato con poche varianti e con l'aggiunta di qualche attributo, per i diversi fiumi e corsi d'acqua.


Le raffigurazioni del dio Tiberino sono piuttosoto frequenti, specie nella forma di scultura e nei rovesci delle monete. Forse l'opera più famosa è la colossale statua in marmo bianco, ora al Louvre, riconducibile all'età adrianea, rinvenuta nel 1512 tra S.Maria sopra Minerva e S.Stefano del Cacco, nell'area dell'antico Iseum Campense. Qui era esposta insieme alla gemella statua del Nilo, scoperta l'anno successivo e oggi conservata al Vaticano.


Il Tevere è semi disteso sulla base, increspata ad imitare la superficie dell'acqua, con cornucopia e remo, un manto drappeggiato sul braccio sinistro, affiancato dalla lupa che allatta i gemelli. Sul plinto rettangolare sono scolpiti a bassorilievo alcuni episodi mitici delle origini di Roma, ed in una scena in particolare sono riconoscibili alcune linteres - le leggere imbarcazioni utilizzate per la navigazione fluviale - ed una operazione di alaggio.


Vedi il percorso e scarica la traccia su Wikiloc:


Fonti:


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